I PASSERIFORMI
(Uccelli ornamentali da gabbia e da voliera)
L’Ordine dei Passeriformi è il più grande all’interno della Classe Aves: su circa 9.000 specie di uccelli descritte, oltre 5.000 appartengono ai Passeriformi, con dimensioni che variano dai pochi grammi del Fiorrancino ai 1.300 gr del Corvo imperiale. Il regime alimentare è assai vario, con specie esclusivamente insettivore (per esempio la Rondine) o solo prevalentemente tali e in una parte dell’anno anche frugivore (per esempio i Silvidi), oppure al contrario, prevalentemente granivore ed in piccola parte insettivore (per esempio il Passero). In linea di massima si può affermare che tutti, in una certa misura e almeno in primavera e durante l’allevamento della prole, sono in parte insettivori mentre i tipici insettivori spesso consumano una certa quantità di grani verso l’autunno.
Da queste semplici osservazioni si desume che individuare linee guida comuni per tutti sia quasi impossibile.
Fortunatamente però, all’interno di questo sterminato gruppo, vengono tenute comunemente in cattività solo un numero ridotto di specie fra loro relativamente omogenee.
Possiamo individuare i seguenti gruppi:
1.Canarini
Il Serinus canaria var. domestica è la forma addomesticata del Canarino selvatico che in natura si reperisce nelle isole Canarie, nelle Azzorre e a Madeira (la zona cosiddetta Macaronesia).
Il canarino è addomesticato fin dal 1600 ed allevato in maniera “intensiva” a partire dal secolo successivo: in oltre 400 anni di vita in ambiente controllato ha dato origine a decine di razze e centinaia di varietà suddivise in tre gruppi principali: Canarini da canto, di colore e di forma e posizione.
I Canarini vengono allevati sia a scopo ornamentale che come animali d’affezione,ma anche a scopo sportivo, ossia per partecipare ad esposizioni, in maniera non dissimile da altri animali domestici come i cani o i gatti: io stesso sono un allevatore di questi bei volatili da molti anni e Giudice Esperto FOI (Federazione Ornicoltori Italiani) di Canarini di Colore. È fatto assodato che i Canarini siano animali perfettamente adattati alla vita captiva e incapaci di sopravvivere fuori dall’ambiente artificiale: sono infatti pochissime le segnalazioni di rinselvatichimento di esemplari di questa specie accidentalmente fuggiti;
2.Fringillidi (diversi dal Canarino che appartiene pure a questa Famiglia)
Questo gruppo pone qualche problema in più in quanto molte specie sono presenti allo stato selvatico sul territorio nazionale, presentando quindi il loro allevamento il potenziale rischio di stimolare il prelievo illegale di soggetti in natura. Cardellino (Carduelis carduelis), Verdone (Carduelis chloris), Verzellino (Serinus serinus), Lucherino (Carduelis spinus), Ciuffolotto (Pyrrhula pyrrhula), Passero (Passer domesticus) e Fringuello (Fringilla coelebs) sono i più frequentemente allevati. Queste specie sono allevate in cattività da meno tempo e richiedono maggiore attenzione per essere mantenute ed allevate con successo: la loro crescente diffusione ed il gran numero di mutazioni di colore riscontrate negli ultimi anni contribuiscono a provare un certo adattamento alla vita domestica e a garantire indirettamente che gli esemplari in cattività non siano stati prelevati in natura;
3.Gli Estrildidi
Sono una numerosa Famiglia diffusa in Africa, Australia, Asia meridionale e Micronesia, che conta sia specie domestiche ormai quasi quanto il Canarino come il Diamante mandarino (Taenopygia guttata), il bellissimo Diamante di Gould (Chloebia gouldiae) o il Passero del Giappone (Lonchura striata domestica) insieme a specie di più recente allevamento ma ormai ben adattate alla vita captiva come le varie Erythrura.
L’altro mio sito, www.diamantedigould.it, è interamente dedicato al Diamante di Gould di cui sono allevatore da più di 25 anni e che espositivamente parlando mi ha dato e mi continua a dare enormi soddisfazioni culminate con la vittoria ed un secondo classificato al Campionato Mondiale di Ornitologia – Bari 2014. Alimentazione, riproduzione, genetica, soggetti disponibili, ecc.. sono solo alcune sezioni che troverete. Fateci un salto, non ve ne pentirete!
AMBIENTAZIONE
Per una coppia di Canarini o di altri piccoli uccelli esotici domestici (Diamante mandarino, Diamante di Gould, Passero del Giappone, Padda) la sistemazione migliore è rappresentata da una gabbia razionale e spaziosa, almeno 60 × 35 × 35 cm, arredata con 2 posatoi, distanti tra loro il più possibile per incoraggiare il volo orizzontale, uno disposto in basso ed uno in alto. I posatoi migliori sono rappresentati da rami naturali di diverso diametro (per consentire una naturale ginnastica del piede) che vanno periodicamente sostituiti: tutte le essenze non tossiche e non resinose sono accettabili; ideali i rami di albero da frutto tipo melo e pero, come anche il salice e la betulla. I posatoi tradizionali cilindrici di plastica sono molto igienici ma essendo troppo regolari non consentono la fisiologica ginnastica del piede, per cui non dovrebbero essere l’unico supporto a disposizione degli uccelli. È meglio evitare di riempire troppo la gabbia con altalene e giochini vari, a meno che essa non sia molto spaziosa. Le mangiatoie indispensabili sono quelle per i semi, una per ogni uccello ospitato, un porta pastone e una linguetta per il grit (vedi più avanti).
Le gabbie rotonde, di forme irregolari e di dimensioni troppo ridotte non sono confortevoli per gli uccelli.
Le specie più vivaci, come le Erythrura o i Fringillidi europei, si alloggiano meglio in contenitori più capaci, da 90 × 30 × 30 cm a 120 × 40 × 50 cm: la disposizione dei posatoi e delle mangiatoie resta però fondamentalmente la stessa.
Requisito fondamentale delle gabbie per uccelli canori è la griglia sul fondo, che impedisce agli uccelli il contatto con le feci e con cibo caduto contaminato: la sua assenza aumenta molto il rischio di malattie parassitarie e batteriche per gli ospiti. Sotto la griglia trova posto una lettiera che può essere di materiale particolato assorbente (sabbia, argilla per gatti, tutolo di mais) oppure un semplice foglio di carta da cambiare frequentemente: se la gabbia fosse sprovvista di griglia i materiali particolati per il fondo sono da evitare per minimizzare il rischio di ingestione di materiale contaminato e non digeribile.
La gabbia va sistemata in un ambiente luminoso e senza correnti d’aria, possibilmente dove sia possibile per gli animali seguire il fotoperiodo naturale, quindi non in stanze dove si soggiorna fino a tarda sera. Assolutamente inadatta la cucina, data l’alta tossicità del gas e dei vapori sviluppati dalle pentole antiaderenti (gas di teflon).
Per le specie domestiche la temperatura ha un’importanza relativa e si trovano a loro agio fra i 10 e i 20 gradi, con un’umidità relativa del 50-70%, quindi alle condizioni normali delle nostre abitazioni nessuna delle specie menzionate ha esigenze tali da richiedere ambienti specialmente climatizzati.
Spesso gli uccelli canori vengono mantenuti in stanze o locali appositamente dedicati al loro allevamento, all’interno dei quali trovano posto gabbie e volierette: questa soluzione è la migliore perché consente di mantenere temperatura, umidità e soprattutto fotoperiodo secondo le esigenze degli uccelli e non secondo le nostre.
Per valutare l’idoneità di un locale di allevamento si guardano: le condizioni igieniche sia delle gabbie che della stanza; la sistemazione razionale ed igienica di alimenti ed accessori che devono essere in contenitori chiusi e protetti da roditori ed insetti; la temperatura e l’umidità; l’aerazione; l’illuminazione (che può essere naturale o artificiale regolata da appositi timer); e la concentrazione di individui: idealmente ad ogni metro cubo di spazio devono corrispondere 4-6 uccelli delle specie citate. Tutte le specie europee e molte fra quelle esotiche si adattano bene ai nostri climi e possono essere alloggiate tranquillamente all’esterno, sia in gabbia riparata dal vento e dal sole diretto sia, ove possibile, in voliera.
TRASPORTO
Cassette basse con pareti opache ed apertura dall’alto per minimizzare lo stress: sempre disponibile fonte di alimento. Trasporto singolo o a piccoli gruppi a seconda delle specie.
ALIMENTAZIONE
Le specie più comunemente allevate sono principalmente od esclusivamente granivore e la base della loro dieta è costituita da una miscela di semi adatta alla specie ed al periodo dell’anno, integrata con vegetali vari ed alimenti composti (pastoncini): sono disponibili anche alimenti formulati basati sullo stesso principio di quelli per pappagalli, ma il loro uso è ancora sporadico, anche perché tutto sommato l’alimentazione granivora è molto più naturale per questi uccelli che per gli Psittacidi: è comunque necessaria tutta una serie di attenzioni.
Miscela di semi
Preponderanza di scagliola per Canarini e Fringillidi, preponderanza di panico e miglio per Australiani e Africani. Semi grassi (niger, ravizzone, perilla ecc.) con attenzione, in quanto irrancidiscono facilmente e sono facilmente contaminati da muffe altamente tossiche. Le mangiatoie dovrebbero contenere solo la quantità di miscela consumata giornalmente e riempite solo a consumo avvenuto, per indurre l’uccello a consumare tutti i semi e non solo i preferiti. Attenzione al fatto che molti uccelli riempiono la mangiatoia di bucce e ad un’occhiata superficiale essa appare piena di semi: la carenza di cibo è rapidamente letale in queste creature dal veloce metabolismo.
Semi “condizionati” o “della salute”
Attenzione in quanto le miscele sono spesso vecchie e rancide; quando si è sicuri della freschezza, piccole quantità di questi semi sono necessarie e gradite soprattutto ai Fringillidi e vanno somministrate 2-3 volte la settimana in contenitori appositi.
Semi germinati
Miscele apposite messe a germinare costituiscono un alimento estremamente nutriente ed appetibile, però altamente delicato e deperibile. I semi cotti, ammollati in acqua per 24 h e poi bolliti per 15-20 minuti, costituiscono un’alternativa accettabile, ma molto meno nutritivi e comunque non possono essere lasciati a disposizione più di 8 h.
Frutta e verdura
Offrire 2-3 volte la settimana una scelta di vegetali di stagione freschi, ben lavati e asciugati; mela, pera, fichi, cicoria, scarola e insalate le essenze più usate.
Erbe prative
Gradite soprattutto ai Fringillidi, centocchio, stellaria, dente di leone, crescione e cardo le più comunemente usate. La loro mancata fornitura non deve essere interpretata come una negligenza in quanto questi uccelli possono restare in buona salute anche consumando vegetali coltivati, ma le erbe spontanee costituiscono un potente impulso alla riproduzione.
Grit
Necessario agli uccelli granivori per una corretta digestione, deve essere offerto in linguette separate e non sparso sul fondo della gabbia dove viene contaminato dalle feci. Importante è che il prodotto che si acquista sia assolutamente privo di silicati, i quali si accumulano nell’apparato gastroenterico e non permettono il fisiologico processo della digestione degli animali: possono portare anche al grave deperimento organico del pennuto e rapidamente alla morte.
Si sconsiglia l’aggiunta di carbone attivo, del quale non è certa l’azione detossificante, mentre è nota la capacità di limitare l’assorbimento di vitamine e oligoelementi dall’apparato digerente.
ARRICCHIMENTO AMBIENTALE
Le esigenze psicologiche degli uccelli canori sono molto più semplici rispetto a quelle ad esempio degli Psittaciformi, ma un allevatore responsabile conosce e rispetta comunque le caratteristiche etologiche delle specie che alleva.