I RAPACI
GENERALITÀ
Esistono diverse tipologie di rapaci tenute in ambiente controllato che differiscono tra loro non solo per abitudini (notturni e diurni) ma anche per dimensioni e peso (gheppio americano 100 g – condor 12 kg). Possiamo dividere i rapaci in:
1) Rapaci diurni dell’Ordine Falconiformes
- famiglia Falconidae: tra le specie più comuni in ambiente controllato il Falco pellegrino (Falco peregrinus), Falco sacro (F. cherrug), Gyrfalco (F. rusticolus), Lodolaio (F. subbuteo), Falco lanario (F. biarmicus), Gheppio (F. tinnunculus) e loro ibridi;
- famiglia Accipitridae: tra le specie più comuni l’Aquila reale (Aquila chrysaetos), l’Aquila delle steppe (Aquila rapax) e loro ibridi, Poiana codarossa (Buteo jamaicensis), Falco di Harris (Parabuteo unicinctus), Astore (Accipiter gentilis), Sparviere (Accipiter nisus) e loro ibridi;
- famiglia Pandionidae: Falco pescatore (Pandion haliaetus).
2) Rapaci notturni dell’Ordine Strigiformes;
- famiglia Strigidae: Allocco (Strix aluco), Assiolo (Otus scops), Civetta (Athene noctua), Gufo delle Nevi (Bubo scandiacus), Gufo Reale (Bubo bubo) e altre specie minori;
- famiglia Tytonidae: Barbagianni (Tyto alba).
GESTIONE DEI RAPACI DA FALCONERIA
I rapaci da falconeria per loro attitudine devono essere gestiti in modo particolare e differente da quanto avviene per i rapaci da riproduzione. Mentre per i secondi i contatti con l’uomo devono essere inesistenti o ridotti al minimo (eccezione fatta per la riproduzione mediante inseminazione artificiale degli individui imprintati), per i primi il contatto con l’uomo è fondamentale.
AMBIENTAZIONE
Oltre alle voliere e falconiere, per la stabulazione dei rapaci sono necessarie alcune attrezzature:
- Blocco: i blocchi sono delle strutture cilindriche con estremità superiore allargata su cui può posarsi un rapace. Il diametro dell’estremità superiore deve essere tale da permettere al rapace di posare con entrambi i piedi e di potersi muovere, ruotando su di essa. Deve essere rivestita di erba sintetica o Astroturf in modo tale che il piede non possa ferirsi e non possano determinarsi lesioni da bumblefoot (pododermatite ulcerativa). Alla base il blocco presenta un anello per poter legare la lunga del falco. I blocchi possono essere da interno o da esterno. I primi hanno come base un ampio basamento in cui viene inserito il blocco, i secondi invece hanno un puntale per fissare il blocco a terra. Il blocco viene usato solitamente per i rapaci diurni del genere falco.
- Pertica curva: usata specialmente per i rapaci diurni del genere Accipiter, Buteo, Parabuteo, aquile e per i rapaci notturni. È una struttura curva di materiale metallico, che può essere infissa nel terreno per mezzo di puntali o appoggiata su una superficie liscia per mezzo di un basamento. Nella sua parte centrale presenta una imbottitura su cui il rapace può poggiare con i piedi e un anello distale su cui è possibile legare la lunga del falco.
- Pertica alta: ha un’altezza di circa 1,5 m ed è costruita in legno. È un asse, simile ad un cavalletto, su cui vengono fissati i rapaci per mezzo di un anello infisso nel legno. Tra l’asse e il terreno viene posizionato del tessuto per permettere al rapace, nel caso in cui esso dovesse cadere, di aggrapparsi con le zampe e ritornare in posizione corretta.
Esistono diverse tipologie di strutture per la detenzione di queste specie le cui dimensioni e caratteristiche variano sensibilmente dalla specie ospitata, dall’attitudine dell’animale e dalla tecnica di allevamento dello stesso.
Le possibili strutture per la stabulazione dei rapaci si possono dividere in:
1) Falconiera
È una struttura costruita in muratura, legno o materiale metallico destinata ad ospitare i rapaci da falconeria nel periodo di volo o di muta. Le sue dimensioni ideali sono di almeno 1,5 × 2 × 2 (h) m per un singolo animale. Per ospitare fino a 3 animali le dimensioni ideali sono di almeno 4 × 3 × 2 (h) m. La falconiera deve essere chiusa su 3 lati ed un lato apribile completamente per permettere l’aerazione durante il periodo estivo oppure, presentare un lato apribile ed una finestra o due finestre alle estremità opposte per favorire il ricambio d’aria del locale. Nel caso in cui i rapaci vengano tenuti in falconiera deve essere garantita la presenza di un’area esterna sulla quale possano essere messi a giardinare con un blocco o una pertica curva ed un bagno per ogni singolo animale.
Gli animali al suo interno possono essere alloggiati in modi diversi:
- tenuti al blocco o in pertica curva: i blocchi o le pertiche curve non devono essere posti troppo vicini tra di loro per impedire agli animali di aggredirsi, ferirsi o uccidersi l’un l’altro. Le caratteristiche dei blocchi e l’aratura dei falchi devono essere come precedentemente descritto per evitare traumi o lesioni accidentali nel rispetto del benessere dell’animale;
- tenuti in pertica alta: gli animali devono essere sufficientemente distanziati l’un l’altro per impedire aggressioni o uccisioni accidentali e le caratteristiche delle pertiche alte devono rispettare i requisiti precedentemente descritti;
- tenuti su posatoio a semiluna: il posatoio ha una forma a semiluna ed è fissato alla parete posteriore della falconiera. Questo posatoio deve essere completamente rivestito in erba sintetica (tipo Astroturf) e di un raggio pari almeno alla lunghezza dei geti dell’animale per impedire che il rapace possa ferirsi. Se la falconiera è aperta su di un lato anche nel periodo invernale o non è previsto un sistema di riscaldamento interno il posatoio deve essere ad un’altezza di almeno 1,5 m da terra per evitare possibili lesioni da congelamento delle dita della zampa e dell’estremità dell’ala nei periodi in cui la temperatura scenderà al di sotto dello 0 °C. Nel caso in cui le pertiche siano poste a 1,5 m da terra è necessario prevedere un piano o una superficie in cui il rapace potrà scendere e che dovrà essere posta ad una distanza dal posatoio pari almeno a 1,5 volte la lunghezza della coda del rapace. Questo piano dovrà avere una superficie in erba sintetica, sabbia fine, segatura o altro materiale facilmente rimovibile per garantire una corretta pulizia dell’ambiente. Anche in questo caso gli animali dovranno essere posti ad una distanza tale da impedire aggressioni accidentali.
2) Voliera per la riproduzione di soggetti non imprintati
Possono avere dimensioni variabili a seconda delle specie ospitate.
Le voliere non devono mai essere troppo grandi per evitare che gli animali possano spiccare il volo e urtare violentemente contro le pareti. Devono essere costruite completamente in legno o materiale coibentato e devono essere completamente chiuse sui 4 lati. Il lato superiore deve essere coperto per almeno ¼ della lunghezza e la restante parte aperta deve essere provvista di rete con maglie sufficientemente ampie da impedire all’animale di impigliarsi con le zampe e rimanere appeso procurandosi gravi lesioni agli arti.
Sulle pareti laterali può essere ricavata una finestra sufficientemente ampia per permettere all’animale di osservare al di fuori della voliera da riproduzione. Le finestre devono essere provviste di sbarre verticali realizzate in legno, materiali plastici, in metallo o in metallo rivestito di materiali plastici con una luce tra le sbarre tale da impedire la fuga degli animali.
L’uso di tali finestre è facoltativo poiché specie sensibili allo stress o soggetti particolarmente nervosi possono ferirsi gravemente urtando contro di esse o possono non riprodursi. Su una parete deve essere praticato un foro tale da permettere l’introduzione del cibo che dovrà cadere all’interno della voliera su di un posatoio specifico. Il materiale di fondo può essere il terreno o meglio se di ghiaia per permettere una migliore pulizia delle deiezioni.
All’interno della voliera dovranno essere presenti:
- un nido di dimensioni idonee alla specie ospitata, il cui materiale di fondo può essere differente a seconda delle necessità riproduttive della specie;
- posatoi in numero da 1 a 3, completamente rivestiti di Astroturf o altra erba sintetica in modo da impedire al rapace di ferirsi le zampe;
- una grossa pietra messa a terra che possa essere utilizzata sia come posatoio naturale che come superficie su cui potersi limare becco ed unghie;
- un bagno, in cui i rapaci possano abbeverarsi e fare il bagno.
Le dimensioni ideali di queste voliere sono di almeno:
- 4 l × 2 l × 2,5 (h) m per una coppia di rapaci di dimensioni medie o piccole (es. gheppi, falchi pellegrini, Gyrfalchi, falchi sacri e loro ibridi, falchi di Harris e poiane codarossa, rapaci notturni in genere);
- 4 l × 3 l × 2,5 (h ) m per una coppia di rapaci di grandi dimensioni (gufo reale, aquile).
3) Voliera per la riproduzione di soggetti imprintati
Dimensioni, materiali e caratteristiche interne sono le stesse delle voliere per soggetti non imprintati. L’unica differenza è che oltre ad essere ospitati singolarmente nella voliera, per questi soggetti deve essere prevista una grande finestra in uno dei lati della voliera tale da permettere all’animale di interagire con il keeper in qualsiasi momento. Il keeper dovrà interagire quotidianamente con l’animale entrando nella stessa almeno una volta al giorno.
Aree per giardinare i falchi devono essere sempre presenti per i rapaci mantenuti in ambiente controllato per la falconeria, bird control o dimostrazioni di volo.
Sono grandi voliere completamente chiuse, le cui dimensioni minime variano a seconda del numero di falchi ospitati al loro interno.
Le caratteristiche di queste aree per giardinare i falchi devono essere tali da permettere ai rapaci di avere a disposizione un blocco e un bagno posti ad una distanza tale da impedire eventuali aggressioni dell’uno nei confronti dell’altro.
Possono essere recintate e con o senza tetto, o completamente chiuse da rete.
Casette esterne
Vengono usate per i rapaci da falconeria e sono costituite da un tetto a 2 falde ed hanno forma triangolare, la cui base deve essere di almeno 1,5 volte l’apertura alare del rapace. Il materiale con cui vengono costruite è tipicamente il legno, ma è apprezzabile anche l’uso di materiali coibentanti.
Al loro interno è presente un posatoio a semiluna delle stesse caratteristiche riportate precedentemente. A terra viene posizionato un cavo in acciaio molto resistente distante alcuni cm da terra e cui viene assicurato il rapace per mezzo di geti e lunga connessi tra di loro e con il cavo in acciaio per mezzo di una girella tale da impedire eventuali attorcigliamenti.
All’estremità del cavo di acciaio viene posto un posatoio in legno, roccia o altro materiale su cui viene posto il cibo, nell’intento di stimolare il movimento del rapace permettendo il mantenimento del tono muscolare.
ALIMENTAZIONE
I rapaci sono uccelli carnivori e predatori. Molte specie sono generaliste, altre invece si nutrono di prede specifiche. Molte specie si nutrono prevalentemente di altri uccelli, altre sia di mammiferi, sia di uccelli. Gli alimenti usati sono ovviamente di origine animale come: quaglie, piccione, pulcini di 1 giorno, tacchinotti, fagiani, starne, polli, conigli, ratti e topi di differenti dimensioni ed età. Esistono ditte specializzate nella vendita di alimenti per rapaci.
La dieta in ambiente controllato deve essere la più varia possibile e la più simile a quella che la determinata specie avrebbe in natura. Le diete monotematiche sono da evitare, infatti, specialmente se basate solo su pulcini di 1 giorno, determinano nei rapaci gravi insufficienze nutrizionali e conseguenti patologie carenziali.
Il cibo viene mantenuto congelato, per cui è necessario assicurare una corretta conservazione e somministrazione dell’alimento. L’alimento non deve essere scongelato da troppo tempo prima della somministrazione per diminuire le proliferazioni batteriche nelle carni. La predazione è di fondamentale importanza per garantire il benessere psicofisico del rapace in ambiente controllato.
ARRICCHIMENTO AMBIENTALE
I rapaci non necessitano di particolari accorgimenti di arricchimento ambientale, se non la possibilità di predare. È per questo motivo che, per garantire il benessere dell’animale, i rapaci tenuti per falconeria e dimostrazioni di volo devono essere volati (termine di falconeria che indica far volare un rapace) ogni giorno, in ogni periodo dell’anno e stimolati alla predazione su logoro (preda finta).
Viene fatta eccezione per il periodo della muta.
Ogni rapace da falconeria deve essere “armato” di geti, lunga, girella e cappuccio.
- Geti: sono delle stringhe in cuoio o altro materiale non abrasivo che vengono applicate alla regione del tarso del rapace. Devono avere una dimensione non alterabile per evitare che possano stringere il piede determinando necrosi ischemica e devono essere realizzati in pelle molto malleabile per evitare abrasioni. Esistono principalmente due tipi di geti:
- Geti tradizionali: in cui bracciale e geto sono parte integrante l’uno dell’altro;
- Geti Aylmeri: in cui bracciale e geto sono fisicamente separati l’uno dall’altro e il geto viene inserito nel bracciale attraverso un anello. Il geto viene rimosso una volta messo in volo il rapace per impedire che, nel caso in cui il rapace si posasse, il geto possa impigliarsi e provocare gravi danni alle zampe dell’animale.
- Lunga: la lunga è una corda resistente, di materiale naturale o sintetico che viene collegata ai geti per mezzo di una girella e che permette di assicurare il rapace impedendone la fuga. La lunga deve essere sufficientemente resistente per impedire la fuga e di una lunghezza media di almeno 1,5 m per un rapace di medie dimensioni.
- Girella: è di materiale metallico, spesso in acciaio inossidabile ed è uno strumento indispensabile per evitare che il rapace si attorcigli su geti e lunga nel caso in cui dibattesse o girasse su se stesso una volta messo al blocco o tenuto sul pugno.
- Cappuccio: costruito in pelle o cuoio, ha lo scopo di tranquillizzare il rapace durante il trasporto o nel caso in cui si verifichino situazioni in grado di determinare stress nell’animale. È quindi di fondamentale importanza in molte specie, in particolar modo nei rapaci del genere Falco. Non è indispensabile il suo utilizzo nei rapaci notturni, nel genere Buteo, nel genere Parabuteo e nelle aquile. Il cappuccio deve essere utilizzato con lo scopo di tranquillizzare l’animale, quando stressato e deve essere abolito ogni uso coercitivo.